Lama Zopa Rinpoce inizia questo insegnamento esaminando il primo dei quattro punti vitali dell’analisi, presentati ne “La liberazione nel palmo della tua mano” di Phabongkha Rinpoce. Il primo punto di questa meditazione analitica sulla vacuità è riconoscere l’oggetto da negare, il “gag ja” in tibetano.

Nel commentario di Phabongkha Rinpoce vi è una citazione dal Bodhicharyavatara di Shantideva:

Senza la percezione dell’oggetto che viene imputato,
la sua inesistenza non può essere percepita.

Rinpoce spiega che è come cercare di colpire un bersaglio senza vederlo. Non puoi puntare la freccia sul bersaglio in quel modo. In altre parole, devi riconoscere esattamente ciò che deve essere negato – ciò che etichetti come esistente, ma che non esiste veramente – per riconoscere che non esiste per sua natura, che non esiste dalla sua parte.

Il commentario continua dicendo che soltanto ascoltare una spiegazione sul sé da negare non è abbastanza. Prima devi accertare quel sé, l’oggetto da negare, attraverso la tua esperienza grossolana. E devi riconoscerlo da solo.

Se non riconosci l’oggetto da negare, potresti cadere nel nichilismo, pensando che non esista proprio nulla. Lama Zopa Rinpoce parla dettagliatamente di questo pericolo, facendo domande: se crediamo che non esista nulla, come otteniamo e cuciniamo il cibo? Come andiamo in bagno? Come facciamo a discriminare anche tra ciò che è un gabinetto e ciò che non lo è? Cos’è il cibo e cosa non lo è? Potremmo iniziare a mangiare la cacca dal water se non esistesse nulla! Alcune persone che non hanno i meriti di capire bene gli insegnamenti impiegano tutta la loro vita meditando sul nichilismo.

Rinpoce quindi parla dei tre modi di sostenere l’io commentandoli tutti:

  1. Il modo in cui l’io è considerato da coloro che hanno realizzato la giusta visione;
  2. il modo in cui l’io è considerato dagli esseri ordinari il cui continuum mentale non è influenzato da principi;
  3. il modo in cui l’io è considerato da coloro la cui mente è allucinata.

Rinpoce spiega anche che è necessario distinguere tra i due modi in cui appare l’io:

  1. Il modo in cui l’io sembra esistere dalla sua parte per sua stessa natura, e
  2. il modo in cui appare l’io.

Rinpoce spiega che il modo in cui l’afferrarsi all’Io ci sembra innato diventa molto chiaro quando si è lodati o criticati. Per esempio, quando si è accusati ingiustamente di aver rubato, il pensiero “io”, che sorge solidamente e che non può tollerare l’accusa, è il modo in cui appare l’oggetto che deve essere negato.
Questo è il modo in cui appare il “gag ja“, l’inesistente, o falso, Io.

Insegnamento, registrato il 16 dicembre 2020, al monastero di Kopan in Nepal

Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa

In questa foto : Lama Zopa Rinpoce al Monastero di Kopan, Nepal, novembre 2020.

Foto del Ven. Lobsang Sherab.

Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: