Lama Zopa Rinpoce spiega che non solo Buddha, Dharma e Sangha provengono da ogni essere senziente, ma anche da ogni oggetto sacro. Ci sono innumerevoli oggetti sacri, e tutti provengono dagli esseri senzienti. Accumuliamo incredibili meriti solo vedendo un oggetto sacro come uno stupa, una statua o un testo sacro. Se giungiamo le mani e facciamo offerte a un oggetto sacro, accumuliamo innumerevoli e ancor più meriti in confronto al solo vederlo. Fare offerte a un’immagine dipinta o a una statua di Buddha è come fare offerte al Buddha stesso.

Tutti i meriti che accumuliamo provengono da tutti gli esseri senzienti – da ogni insetto, ogni formica, ogni zanzara, ogni essere infernale, ogni preta, ogni animale, ogni essere umano, ogni essere sura, ogni essere asura – da ogni singolo essere senziente. Per cui sono i più preziosi per voi. La felicità che deriva dal denaro non è nulla in confronto alla felicità che viene dagli esseri senzienti. Per questo motivo, ogni felicità che provi, offrila anche al più piccolo insetto. Compiere ogni attività al servizio degli altri esseri senzienti è molto importante, così la tua vita sarà molto felice. Vivi la tua vita e muori senza rimpianti.

Anche se la tua mente non è Dharma, ogni singola azione che fai con il tuo corpo – sia che tu faccia circumambulazioni, prostrazioni, offerte e così via – verso un oggetto sacro, esso diventa una causa di illuminazione.

Rinpoce offre il commentario, oltre al dibattito con il Ven. Tenzin Gace, su alcune strofe degli “Inni del Settimo Dalai Lama, Ghiyalwa Kalsang Ghiyatso” nel contesto del riconoscimento della “gag ja” (oggetto di negazione) attraverso il punto di vista di Madyamaka Prasangika. Vi invitiamo a guardare questa sezione del video (Questa sezione inizia al minuto 35:16 nel video).

Rinpoce spiega poi, ancora una volta, che si entra nel sentiero che compiace i buddha quando l’io, che da rinascite senza inizio si è tenuto stretto come molto prezioso e che ha causato solo sofferenza, scompare. Quando si ha l’esperienza che non c’è un io che esista dalla sua parte, si deve passare attraverso la paura che sorge. Potresti pensare di cadere nel nichilismo e credere che l’io non esista affatto. Ma se si segue l’analisi del lamrim dei quattro punti vitali, a partire dal riconoscimento dell’oggetto da negare, allora non si cade nel nichilismo. Quindi devi attraversare quella paura, come se dovessi attraversare un grande fiume o l’oceano. Lo si attraversa e poi si è dove si deve essere. Devi avere questa esperienza. Il fatto di cadere o meno nel nichilismo dipende da come tu hai iniziato la meditazione sulla vacuità riconoscendo correttamente l’oggetto da negare. Più mediti e vedi che l’io non esiste dalla sua parte, più vedi che l’io esiste come nome e viceversa.

Rinpoce conclude l’insegnamento dicendo che c’è un creatore di virtù e di non-virtù: è l’io che esiste come mero nome. E l’azione di creare virtù e non-virtù esiste come mero nome. E il risultato – la felicità e la sofferenza – si sperimenta come mero nome. Allo stesso modo, si sperimenta la sofferenza del samsara come mero nome. Si sperimenta il nirvana come mero nome. Si sperimenta il regno infernale come mero nome. Si sperimenta l’illuminazione come mero nome.

Insegnamento, registrato il 23 novembre 2020 nel monastero di Kopan in Nepal

Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa

In questa foto : Lama Zopa Rinpoce durante un insegnamento online mantiene un pupazzo, con su scritto un messaggio di Dharma, Monastero di Kopan, Nepal, novembre 2020.

Foto del Ven. Lobsang Sherab.

Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: