Lama Zopa Rinpoce comincia questo insegnamento facendo un riassunto di ciò di cui ha parlato negli insegnamenti più recenti, ovvero che è l’ignoranza che considera l’io come reale a farci girare/vagare nel samsara.

Rinpoce prosegue dicendo che la visione sbagliata dell’io reale, che appare quando siamo spaventati, contiene tutti gli oggetti di negazione.
Quindi spiega le opinioni delle diverse scuole sull’oggetto di negazione.

  • I Vaibhashika negano un io permanente, che esiste senza dipendere dalle sue parti, perciò esiste indipendentemente, senza dipendere da cause e condizioni.
  • I Sautrantika negano un io autosufficiente, un io che non dipende dagli aggregati per esistere.
  • I Cittamatrin negano un io che esiste senza dipendere da una sostanza lasciata nella mente-base-di-tutto, da cui sorgono simultaneamente sia il soggetto che l’oggetto.
  • Gli Svatantrika negano un io che esiste senza dipendere dall’apparire alla mente non difettosa che lo etichetta.
  • I Prasangika negano un io che è etichettato dalla mente ma che esiste ancora dalla sua parte.

L’io che appare quando siamo spaventati è un oggetto grossolano da negare. Non è l’oggetto sottile da negare della scuola Prasangika sopra menzionata. Conoscendo l’oggetto sottile da negare di ogni scuola, si arriverà a conoscere esattamente la visione corretta della vacuità. Quindi, sapendo questo, si capirà il sorgere dipendente sottile della scuola Prasangika – che l’io e tutti gli altri fenomeni esistono solo come nome.

Allora realizzi la verità assoluta, la saggezza della verità. Come risultato di ciò, arrivi a conoscere la verità della mente oscurata (spesso chiamata “verità convenzionale”). Pertanto, è molto utile capire l’oggetto di negazione sottile della scuola Prasangika.

Non solo, l’io appare in questi modi sbagliati alla mente allucinata. Tutta l’esistenza, dalle forme fino ad arrivare alla mente onnisciente, appare in questo modo. Le forme che vedi, i suoni che senti, gli odori, i sapori, le cose che tocchi e i fenomeni sono gli oggetti della coscienza mentale – il modo in cui tutti questi appaiono alle nostre menti allucinate contiene tutti gli oggetti di negazione nelle cinque scuole.
Ad esempio, Rinpoce ci mostra come la nostra visione sbagliata del monastero di Kopan contenga anche tutti questi oggetti da negare.

Rinpoce cita dal commentario di Phabongka Rinpoce sui Tre aspetti principali del Sentiero di Lama Tzong Khapa:

“La radice per cui vaghiamo nel samsara dipende dall’ignoranza che si afferra all’io. Per eliminarla, devi generare la saggezza che realizza la mancanza del sé”.

Sentendo questo, le persone potrebbero confondersi e chiedere: “Non c’è nessun io? Io non esisto?” No, dice Rinpoce, non è così. Qui stiamo parlando del vero io che è il “gag ja”, oggetto di negazione, delle diverse scuole, che non esiste.

Secondo i Prasangika, ciò che deve essere negato è un “io” etichettato dalla mente ma che c’è ancora qualcosa lì, intrinsecamente. La saggezza che realizza che l’io è totalmente inesistente è la saggezza che realizza il non-sé.

Rinpoce cita ancora il commentario di Phabongka Rinpoce:

“Il modo elaborato di spiegare il non-sé come insegnato nel LamRim, in relazione all’analisi dei quattro punti vitali, è buono. Tuttavia, qui spiegherò in breve i punti importanti della visione corretta in dipendenza del ragionamento del sorgere dipendente. Tutti i fenomeni sorgono dipendendo dalla base da etichettare e [dalla coscienza] che lo etichetta. Senza dipendere da questi, nulla esiste dalla sua parte neppure della dimensione di un atomo.”

Ciò significa che tutti i fenomeni, dalla forma fino alla mente onnisciente, non esistono nel modo in cui ci appaiono e nel modo in cui ci afferriamo ad essi. Totalmente non esistono dalla loro parte.

Il piacere – tutte le cose a cui siamo dipendenti o che desideriamo – non c’è, spiega Rinpoce. Le persone sono coinvolte in tantissimi problemi, sono dipendenti da cose: droghe, alcol, sesso, uccisioni. Questi “piaceri” sono un’allucinazione totale! È come se fossimo totalmente dipendenti dalla creazione di sofferenza. Quando impariamo e comprendiamo la vacuità, questo ci aiuterà a controllare il nostro desiderio e ci impedirà di essere dipendenti da così tante cose, permettendoci di vedere che non esistono nel modo in cui ci appaiono.

Phabongkha Rinpoce continua: “L’io sorge anche in dipendenza dall’essere meramente etichettato dall’insieme di corpo e mente. Oltre a questo, senza dipendere dall’essere etichettato sulla base dell’insieme di corpo e mente, l’io non esiste dalla propria parte. Anche il corpo e la mente non esistono individualmente dalla loro parte”.

In breve, l’io non esiste dalla sua parte; il tuo corpo e la tua mente, ovvero gli aggregati, non esistono dalla loro lato ; le parti del tuo corpo non esistono dal loro lato; e persino gli atomi del tuo corpo non esistono intrinsecamente.

Una meditazione molto efficace è pensare “tutto esiste perché è semplicemente imputato, in dipendenza da una base valida e da una concezione valida che lo etichetta”. Meditando in questo modo, ti renderai conto che nulla è reale e che tutto è totalmente vuoto di esistenza intrinseca. E questa è un’esperienza completamente logica

Non c’è un vero guidatore, non c’è una vera automobile, non c’è una vera strada. Non c’è veramente chi mangia, non c’è un vero mangiare, non c’è vero cibo. Non c’è un vero acquirente, non c’è un vero negoziante, non ci sono cose reali da comprare. Questo non significa nichilismo (che non esistono affatto). Queste cose esistono; esistono solo perché meramente imputati su una base valida da una mente valida, spiega Rinpoce.

Ciò su cui la tua mente si concentra come veramente esistente non esiste dal suo lato, nemmeno minimamente. Ciò significa che l’io, l’azione e l’oggetto, samsara e nirvana, illuminazione e inferno, felicità e problemi: tutto è vuoto di esistenza intrinseca. Il motivo è che sono tutti dei sorgere dipendenti; sorgono in dipendenza dall’essere meramente etichettati da una mente valida in relazione a una base valida.

Le cose esistono, ma in un modo completamente diverso da come ti appaiono e da come credi che esistano. È così che dovresti meditare tutto il tempo per conoscere la verità sulla tua vita.

Insegnamento registrato il 2 novembre 2020, al monastero di Kopan in Nepal

Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa
In questa foto : Lama Zopa Rinpoce in piedi sotto un ombrello. Rinpoce nel giardino degli Stupa al Monastero di Kopan, Nepal, Ottobre 2020 .
Foto del Ven. Lobsang Sherab.

Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: