Rinpoce continua a insegnare il Commentario di Phabongka Rinpoce sui Tre Aspetti Principali del Sentiero di Lama Tzong Khapa. In particolare si concentra su due strofe:
  1. “La ragione di meditare sulla visione corretta” e
  2. “Come accertare la visione corretta”.

Lama Tzong Khapa dice che dovremmo “impegnarci nel metodo per realizzare il sorgere dipendente”.

Rinpoce spiega cosa si intende per “sorgere dipendente”. Le scuole Vaibhashika, Sautrantika e Cittamatra lo interpretano solo in relazione a fenomeni impermanenti, che sorgono in dipendenza da cause e condizioni. La comprensione del Madhyamaka Svatantrika del sorgere dipendente (che sorge in dipendenza dalle sue parti) è un po’ migliore, in quanto si applica a fenomeni sia permanenti che impermanenti. La comprensione della scuola Prasangika (che sorge in dipendenza di una base valida che viene etichettata e da una concezione valida che la etichetta) è molto più sottile rispetto alle scuole inferiori.

Phagongkha Rinpoce spiega nel Commentario che il sorgere dipendente sottile non è di per sé il metodo per realizzare la vacuità. Piuttosto, il sorgere dipendente di causa ed effetto (che viene accettato da tutte le scuole) dovrebbe essere insegnato all’inizio, al fine di proteggere il meditatore dalla caduta nel nichilismo e aiutarlo nella realizzazione della visione della vacuità in accordo alla scuola Prasangika. Perciò, è estremamente importante essere guidati e guidare gli altri nel presentare per prima cosa il sorgere dipendente di causa ed effetto.

Riguardo alle cause del samsara, Rinpoce spiega che la radice del Samsara è l’ignoranza che considera l’io come reale.
In primo luogo, l’io appare reale alla mente allucinata.
Poi, tutto ciò che è “mio” (gli aggregati e così via) appare come reale, così tutto il resto dei fenomeni.
Da qui nascono i 3 veleni mentali, che causano le 6 afflizioni radice, le 20 afflizioni secondarie e le 84.000 afflizioni.
Queste afflizioni quindi motivano le azioni, il karma, che portano tutte le sofferenze degli esseri senzienti dei sei reami.
Da questo potete comprendere l’evoluzione del samsara attraverso i 12 anelli dell’origine dipendente.

D’altra parte, per quanto riguarda le cause del nirvana, meditando sui veri sentieri sei in grado di raggiungere le vere cessazioni e, con il supporto di bodhicitta, puoi purificare le oscurazioni sottili e raggiungere il risveglio.

Questi fenomeni di samsara e nirvana devono essere visti come infallibili. Altrimenti si rischia di cadere nel nichilismo, pensando che non ci siano cause e risultati, e perciò , se le azioni non hanno risultati, pensare che non sia importante mantenere una moralità pura.

Dopo aver realizzato che i fenomeni non esistono dalla loro parte, hai ancora l’apparenza allucinata che i fenomeni siano realmente esistenti, ma sai che non è vero. Rinpoce spiega che è come uno spaventapasseri, che da lontano sembra essere una persona reale; come un miraggio, che sembra acqua vera; come le cose che appaiono nei sogni, che sembrano essere reali.

Solo i Buddha non hanno questa apparenza allucinata perché non hanno più le impronte negative lasciate dalle afflizioni, e non hanno più le oscurazioni alla conoscenza, che proiettano la visione dualistica. Questi sono stati rimossi applicando il rimedio diretto della saggezza che percepisce direttamente la vacuità sostenuta da bodhicitta. Questo è il metodo per annientare (scig pa) le false apparenze: non rimane un atomo di allucinazione.

Rinpoce parla un po’ del significato di “scig pa”, spiegando perché “distruggere” non è proprio la traduzione corretta, dal momento che in genere quando si pensa alla “distruzione” è un qualcosa che da intera va a pezzi. Piuttosto “scig pa” significa annientamento o scomparsa totale di qualcosa, in questo caso dell’apparenza di vera esistenza. Essa scompare, senza lasciare traccia, quando realizzi il punto di vista dei Prasangika.

Rinpoce spiega che ciò che segue è per te, per far sì che tu possa addestrare la tua mente a vedere gli oggetti come non realmente esistenti.

Mentre c’è ancora l’allucinata apparenza di una vera esistenza, realizza con piena consapevolezza che le cose non esistono dalla propria parte [non sono intrinsecamente esistenti], nemmeno un atomo. Devi passare attraverso la profonda esperienza di realizzare che l’ “io”, a cui da rinascite senza inizio ti sei aggrappato come se fosse reale, non c’è. Se in quel momento temi di cadere nel nichilismo, ciò diventa un grande ostacolo per la realizzazione della vacuità. Pertanto, lasciati andare e permetti a te stesso di superare la paura.

L’io esiste, ma solo come mero nome, spiega Rinpoce. Il modo in cui esiste l’ “io” è estremamente sottile; così sottile che è come se non esistesse affatto. Qualunque cosa stia succedendo, non è vera. Come ha detto Sua Santità, “Ciò che esiste è qualcos’altro” da ciò che crede la gente comune.

La nostra mente, da rinascite senza inizio, è stata abituata all’ignoranza con una tale forza, come quella di una cascata. Tutto ciò che ci è apparso è apparso come realmente esistente e tu ci hai creduto al 100%! Da ciò sorgono tutte le delusioni, il karma e gli oceani di sofferenza degli esseri infernali, degli spiriti famelici e degli animali. Tutto sembra reale, ma ciò che c’è esiste solo come mero nome. Questo è incredibilmente sottile.

Per contrastare questa abitudine scorretta, dobbiamo allenarci a meditare sulla vacuità. Qualunque cosa tu stia facendo dovrebbe diventare una meditazione sulla vacuità. Rinpoce enfatizza: non è vero che puoi meditare sulla vacuità solo mentre sei seduto su un cuscino!

Ci sono tre modi in cui puoi meditare sulla vacuità mentre svolgi le tue attività quotidiane:

  1. Medita su ogni cosa come un’allucinazione: in ogni attività che fai, guarda l’io, l’azione e l’oggetto come un’allucinazione totale, perché sono un’allucinazione totale. Qualunque cosa tu faccia – come fare la spesa, usare il bagno, mangiare qualcosa o andare al lavoro – trasformalo in una meditazione sulla vacuità, considerandolo un’allucinazione o un sogno.
  2. Medita su ogni cosa come meramente etichettato: un altro metodo per meditare sulla vacuità nella vita quotidiana è pensare che il meramente etichettato “io” stia compiendo tutte le azioni della tua giornata.
    Ad esempio, quando mangi, pensa che il meramente etichettato “io” stia compiendo l’azione meramente etichettata del mangiare del cibo, che è anch’esso meramente etichettato.
  3. Medita su ogni cosa come vuoto di una vera esistenza: qualunque cosa tu stia facendo, medita che il vero “io” che sta compiendo un’azione in realtà non è lì, la vera azione che stai compiendo non è lì e il vero oggetto della tua azione non è lì. Sono tutti vuoti di vera esistenza; non ci sono affatto.

Di queste tre meditazioni, fatene una diversa ogni giorno, o ogni settimana o ogni mese. Questo è il modo per sviluppare un’abitudine positiva con la vacuità e contrastare l’abitudine scorretta di considerare tutto reale. Che tu sappia molto o poco sulla vacuità, questa meditazione quotidiana sulla vacuità è la cosa più importante da fare.

Rinpoce conclude l’insegnamento citando due versi delle Quattrocento Strofe sulla Via di Mezzo – di Aryadeva :

“Se distruggi l’ignoranza, distruggi le allucinazioni. Quando vedi il sorgere dipendente, l’ignoranza non sorge”.

Pertanto, Rinpoce dice che dovremmo cercare di realizzare il significato del sorgere dipendente.

Ti invitiamo ad approfondire gli argomenti presentati qui, oltre a molti altri, guardando il video di Rinpoce, leggendo la trascrizione completa dell’insegnamento di Rinpoce e attingendo al materiale qui allegato:

Insegnamento registrato il 30 ottobre 2020, al Monastero di Kopan in Nepal

Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa
In questa foto : Lama Zopa Rinpoce dà consigli allo staff del Monastero Femminile Khachoe Ghakyil, Nepal, Ottobre 2020

Foto del Ven. Lobsang Sherab.

Segue il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: