Lama Zopa Rinpoce inizia chiedendo: Finché non sei libero dal samsara, come puoi stare bene quando hai i tre tipi di sofferenza? Per domare la mente, devi ricordare l’impermanenza e la morte.

Rinpoce parla dei sei difetti del non ricordare la morte citando Phabongkha Rinpoche nel suo testo “La Liberazione nel Palmo della Tua Mano”:

  1. Non ricordare il Dharma;
  2. Anche se ricordi il Dharma, non lo pratichi;
  3. Anche se pratichi il Dharma, non sei in grado di praticarlo puramente;
  4. Anche se pratichi il Dharma puramente, non lo farai in modo preciso e continuativo;
  5. Ti rendi malvagio (nel senso: ti impegni nel karma negativo); e
  6. Al momento della morte, morirai con molto turbamento (preoccupazione).

In questo momento pensi che il Dharma sia buono, ma non lo pratichi perché pensi “lo farò più tardi”. Poi improvvisamente arriva la morte e la vita se ne va, non c’è più tempo per praticare, e la mente è così sconvolta e a disagio. Si vedono tutti i karma negativi accumulati e i suoi svataggi, la sofferenza dei reami inferiori, sono incredibili. Anche una grande sofferenza nel reame degli umani non può essere paragonata a una piccola sofferenza dell’inferno. A meno che il karma negativo non si esaurisca, non sarai mai separato da sofferenze insopportabili.

Rinpoce menziona i benefici del ricordare la morte:

  1. È altamente significativo;
  2. È molto potente per superare le afflizioni;
  3. Ti fa seguire il Dharma;
  4. Ti persuade a impegnarti nel Dharma;
  5. Ti fa realizzare il Dharma; e
  6. Quando muori, muori con grande felicità.

I migliori praticanti di Dharma muoiono felici, i mediocri muoiono senza tristezza e gli ultimi muoiono senza rimpianti.

È molto efficace per la mente meditare sugli aspetti della morte.

Quando muori, le apparenze di questa vita sono come il sogno della notte scorsa. Anche se credevi che il sogno fosse la vita reale al risveglio ti rendo conto che era solo un sogno, così allo stesso modo quando guardi indietro al momento della morte puoi vedere che è stato tutto totalmente falso. Quindi non vale la pena esserne attaccati, aggrapparsi o arrabbiarsi: non c’è nulla da odiare, nulla da distruggere, niente è reale.

I piaceri del desiderio sono come una festa illusoria. Sono come un miraggio, un’allucinazione credere che questa sia felicità. Le attività senza senso sono come le increspature sull’acqua. Non c’è felicità di cui godere nella vita futura compiendo azioni solo per il piacere di questa vita. E mentre sei distratto dalle preoccupazioni mondane, la morte verrà.

Dal momento che devi lasciare tutto alle spalle, non essere attaccato alle cose di questa vita. Tutto ciò che ti appartiene viene lasciato indietro al momento della morte. Addestrando la tua mente alla morte e all’impermanenza, eviti la tua attrazione per le apparenze di questa vita. Quando non credi più nell’attrazione per le perfezioni di questa vita, hai generato la rinuncia al Samsara.

La meditazione su morte e impermanenza è la radice di tutte le qualità. Tra tutti i riconoscimenti, il riconoscimento della morte e dell’impermanenza è il migliore. Ricordare la morte ferma il sorgere delle afflizioni e impedisce di farti impegnare nel karma negativo. La mente viene domata meditando sulla morte e sull’impermanenza.

Insegnamento, registrato l’11 agosto 2020, al monastero di Kopan in Nepal.

Dediche:

Traduzione e doppiaggio: Ven. Siliana Bosa

In questa foto: Lama Zopa Rinpoce spiega i messaggi di Dharma che ha scritto sui peluches, Monastero di Kopan, Nepal, Agosto 2020.

Foto di Ven. Lobsang Sherab.

Vi invitiamo ad approfondire gli argomenti presentati qui, guardando il video degli insegnamenti di Lama Zopa Rinpoce: