Se pensate ad un albero, la tradizione è nelle radici, nel tronco, nella base.
Perché? Perché la tradizione è basata sull’esperienza delle persone.
La tradizione è basata sulle persone che sono realizzate, veramente realizzate.
La tradizione non è basata su persone che usano informazioni e potere per controllare. La tradizione non è così. La tradizione si basa sulle persone reali che hanno raggiunto certe realizzazioni ed esperienze. Allora, le condividono con gli altri. Condividono la tecnica per arrivare a quel punto.
Così, questo è perché penso che la tradizione sia molto importante.
Comunque dobbiamo essere in grado di distinguere anche all’interno dell’istituzione. Ci sono due parti dell’istituzione. L’istituzione è basata sul controllo e sull’aspetto del potere, influenza e ricchezza.
Prima, c’è questa parte dell’istituzione. Poi, l’altro aspetto dell’istituzione sono i guardiani degli insegnamenti. I guardiani della filosofia nella forma pura. La forma intatta. Questa è la parte importante dell’istituzione. Sua Santità parla di questo aspetto.
Molto più importante di “Guru” e “Tulku”, perché è ciò che mantiene vivi gli insegnamenti. È questa parte dell’istituzione che crea la tradizione.
Pertanto, dobbiamo essere in grado di differenziare questo dall’altro lato. Poi, chiaramente, dobbiamo distinguere i due diversi aspetti della filosofia.
Uno è l’aspetto intellettuale e l’altro l’aspetto comportamentale o stile di vita. Pertanto possiamo comprendere molto bene la filosofia, ma, se non la mettiamo in pratica, allora non ha molto significato.
La tradizione di recitare mantra, fare le offerte delle ciotole d’acqua, di fare le prostrazioni, tutte hanno significato. Crea un’abitudine nella nostra mente, nel nostro cervello, nel nostro corpo. Crea un’impronta che ci aiuta a realizzare la vera natura della nostra mente.
Quindi, sono tutte tecniche che sono state create per noi per arrivare lì.

La chiamiamo tradizione, ma ha molti significati.

La gente probabilmente era più saggia a quel tempo.
Sebbene non lo posso garantire, probabilmente erano generalmente più saggi.
Oggi abbiamo più informazioni. Come usiamo queste informazioni oggi è diverso. Stiamo perdendo le nostre radici. Sotto molti aspetti, stiamo perdendo contatto con le nostre radici. Seminare, coltivare, questo è appunto uno degli aspetti che stiamo perdendo. Quante persone seminano e coltivano il proprio cibo? Oggigiorno non trovate molte persone che si prendono cura di quella parte della loro vita. Questa è roba fondamentale. Pertanto, da questo punto di vista, è molto poco, perché siamo in questo nuovo tempo. Se improvvisamente toglieste tutti i supermercati, la maggior parte di noi non sopravviverebbe. Non sapremmo dove andare a procurarci il cibo. Indietro nel tempo, le persone erano abbastanza sagge da sapere dove trovare il cibo senza supermercati. Comunque, questo è soltanto un altro aspetto.
Quindi, la tradizione è di beneficio se vogliamo espanderci, se vogliamo essere in grado di avere realmente diversi rami che possano aiutare le persone a trovare significato nella loro vita, ad essere più felici. Comunque, affinché ciò possa accadere effettivamente, dobbiamo avere la tradizione.
Dobbiamo avere tradizione, la base. Altrimenti va davvero perso. Diventa, come dite? Annacquato. Non è il nettare originale. È come un esempio che Lama Zopa userebbe: “Il segno che le foglie del the’ lasciano nella tazza dopo averlo bevuto”, quella linea. Diventa così. Invece di avere il the’ avete soltanto – come si dice?
Quella linea, quella macchia. È un po’ così, se non avete la tradizione.
Senza la tradizione è molto difficile capire veramente. È molto facile fraintendere o interpretare male.
I rami devono essere in grado di ritornare alla base, alla tradizione. Proprio come i rami su un albero ritornano sempre al tronco o alla sua base.

Vi raccomando di provare ogni cosa. Vedete se funziona per voi.

Così, in definitiva, veniamo tutti dallo stesso posto e andiamo tutti nello stesso posto. Non c’è nessun inizio e nessuna fine al nostro continuum mentale.

~ Osel Hita Torres 

Tradotto da: Etta de Martino