Uno studente malato di cancro ha chiesto un consiglio a Lama Zopa Rinpoche. Suo fratello si sta prendendo cura di lui, aiutandolo anche quando deve andare in bagno. Rinpoche ha scritto questo consiglio di suo pugno, perché fosse inviato allo studente:

 

Di’ alla persona malata di cancro che quando ero con Lama Yeshe, lui cucinava e si prendeva cura di me e io non facevo altro che sedere e pregare, e vagare per il mondo, con l’aria di chi medita.

Una volta dovevamo raggiungere Los Angeles per un controllo in ospedale. Lama Yeshe avrebbe dovuto essere operato, ma i medici rinunciarono perché, dissero, era troppo tardi. Avevano affittato un piccolo aeroplano e durante il volo dovetti pulire la santa cacca del Lama almeno un paio di volte. Questo rese Lama Yeshe molto felice. Mi sembrava come se Lama l’avesse fatto per me, in modo che potessi purificare molti eoni di karma negativo. Forse per questo Lama era così felice. Questo è il sentiero breve per l’illuminazione.

Di’ alla persona che pulisce lo studente malato che anche Buddha ha praticato la carità, dando la propria vita, gli occhi e gli arti innumerevoli volte, per tre infiniti eoni. Poi ha praticato la moralità pura, tutti gli stenti per tre infiniti eoni, e perfino tagliato i suoi stessi arti. Ha praticato la perseveranza, la concentrazione e la saggezza per tre infiniti eoni e quindi completato i due meriti, il merito della saggezza e quello del metodo, e poi raggiunto i due kayas, il corpo santo e la mente santa. E tutto questo per noi, esseri senzienti, per essere completamente liberati dal samsara e riuscire a raggiungere la completa illuminazione.

Pertanto, occuparsi di lui, pulirlo da cacca e pipì, ha questo valore. Serve a raccogliere i più grandi meriti e per purificazione, ed è la via più breve per raggiungere l’illuminazione per un numero infinito di esseri senzienti. È di grandiiiiiissimo valore, per tutti noi. Grazie!

Va aggiunto che anche nel caso in cui non si stia preoccupando per un numero infinito di esseri senzienti, preoccuparsi anche solo per uno di essi porta all’illuminazione. Per esempio Aryasanga (Asanga) non ha visto Maitreya Buddha se non dopo dodici anni di ritiro. Stava lasciando il luogo del ritiro e mentre discendeva lungo una strada vide un cane nero gravemente ferito, pieno di vermi. Aryasanga provò una tale enooooorme compassione per quel cane che si tagliò via un pezzo di carne dalla coscia per attirare i vermi. Quindi allungò la lingua chiudendo gli occhi, ma la sua lingua non toccò i vermi del cane. Quando riaprì gli occhi infatti vide Maitreya Buddha. Lo afferrò e gli disse: “Perché per tutto il tempo del ritiro non ti ho mai visto?” E Maitreya Buddha rispose: “Sono sempre stato con te nella caverna”. E mostrò ad Aryasanga dove lui, Aryasanfa, aveva sputato nella caverna e come in realtà avesse sputato sulla veste di Maitreya Buddha!

Allora Maitreya Buddha gli chiese: “Cosa vuoi?”. Aryasanga chiese di ricevere degli insegnamenti, e allora Maitreya Buddha lo portò nella terra pura di Tushita. Un mattino laggiù equivale a cinquanta anni nel reame umano. Maitreya Buddha insegnò. Quando Aryasanga tornò, scrisse cinque trattati sugli insegnamenti ricevuti, come Abhisamayalamkara e altri simili. Molto tempo dopo, Lama Atisha scrisse La lampada sul sentiero dell’illuminazione, che contiene l’intero cammino. Come risultato, per molti anni fino a oggi molti esseri hanno raggiunto la piena illuminazione e sono liberi dal Samsara e in grado di liberare molti altri esseri dal Samsara e condurli alla piena illuminazione.

Insomma quello che voglio dire è che un numero infinito di esseri senzienti hanno raggiunto la piena illuminazione da quegli insegnamenti fino ad ora e hanno realizzato l’intero cammino della piena illuminazione. E tutto questo è stato originato dalla grande compassione generata in Aryasanga nei confronti di quel cane ferito.

C’è un’altra storia nel commentario sul Vajrayogini. Getsul Tsembulwa era il discepolo di un grande yogi chiamato Nakpo Chopawa. Getsul Tsembulwa era un monaco che osservava trentasei voti. Venne per primo il suo maestro, mentre lui stava per partire per il suo ultimo insegnamento (tantrico) a Odi, vicino a Buxa, dove ho vissuto otto anni. C’era un grande fiume; sulla sponda del fiume c’era una donna in condizioni miserabili, piena di lebbra, che perdeva pus e sangue, molto sporca. Chiese “Per favore, portami dall’altra parte del fiume”. Il grande yogi Nakpo Chopawa non sentì e attraversò il fiume senza aiutarla. Quindi arrivò il suo discepolo Getsul Tsembulwa e lei gli chiese la medesima cosa. Appena la vide, in lui sorse una indicibile compassione. Non si preoccupò minimamente del rischio di contrarre la lebbra toccandola, o del fatto che era una donna e che quindi, in quanto monaco, non avrebbe dovuto toccarla. Senza pensarci due volte la trasportò sulla schiena dall’altra parte del fiume. Quando era appena a metà del guado, a causa della compassione che aveva generato, aveva purificato così tanto karma negativo e oscurazioni che la donna non era già più quella sporca donna qualunque, bensì Dorje Pagmo (Vajrayogini). Era Dorje Pagmo dall’inizio, ma lui non lo poteva vedere. Ora invece vedeva bene Dorje Pagmo. Quindi senza bisogno che lui lasciasse il corpo, lo trasportò nella terra pura di Thakpa Khachoe, dove è possibile raggiungere l’illuminazione.

Quindi, come si vede, si può raggiungere l’illuminazione generando compassione, come avvenuto con quella donna che era incredibilmente sporca e malata. Ci sono innumerevoli storie che lo dimostrano.

Pertanto lui dovrebbe pensare che la persona di cui si sta prendendo cura, pulendola, è la gemma più preziosa, gentile e in grado di esaudire i desideri. Anche se si tratta di una sola persona. Smettere di preoccuparsi di se stesso, che è l’origine di tutte le sofferenze e la causa delle sofferenze di tutti gli altri esseri senzienti.

Per favore abbi cura di te e pensa a questi insegnamenti e cerca di capirli a fondo. Generare compassione per le persone malate di cancro o altro, pulire la loro cacca e pipì e servirli è estremamente importante, anche per questa vita, perché si avverino tutti i desideri e anche per centinaia di migliaia e milioni di vite, per avere un successo incredibile e realizzare rapidamente il cammino e raggiungere l’illuminazione.

Bodhisattva Thogme Zangpo disse: “Tutte le sofferenze vengono dal desiderare la felicità per se stessi. La piena, completa realizzazione, la totale cessazione di tutte le oscurazioni, viene dal pensiero di fare del bene agli altri”.

Kadampa Geshe Langri Tangpa ha detto: “Per avere vantaggi, offri la vittoria agli esseri senzienti. Perché? Perché tutta la schiera di divinità viene da quell’unico essere senziente. Fatti carico di tutte le difficoltà, perché il male e le sofferenze derivano dall’amare solo se stessi. Fatti carico di ogni sconfitta e perdita”

Ph. Credits: Piero Sirianni 2010