Uno studente fece a Lama Zopa Rinpoce una domanda:

“Sto facendo del mio meglio per i miei genitori e la mia famiglia, ma ora stiamo attraversando un momento molto difficile.  L’attività di mio padre è fallita e da allora ha accumulato un enorme debito.  Non può permettersi di pagarlo e, una volta che la banca avrà sequestrato la proprietà, saremo senza casa.  Essi a breve compiranno 70 anni, non penso che possano affrontare il fallimento.  Sono così triste e stressato che non posso fare molto per loro.  Li sto osservando per paura che abbiano pensieri suicidi.”

Rinpoce ha risposto:

Mio caro, preziosissimo, gentilissimo, più esaudiente,

Ho ricevuto le tue email.  Se dici a tuo padre che non c’è bisogno di suicidarsi, dedico tutti i miei meriti a lui e alla famiglia, quello è come i soldi, buon karma, buona fortuna.  Dovrebbe leggere, se possibile, il Sutra che Taglia come un Diamante tre volte.  Inoltre, ho fatto preghiere.  Se puoi, passa quel messaggio a tuo padre, anche se a lui non piace il buddismo o i buddisti.  Ma passagli il messaggio.

Il coraggio è così importante.  Commettere il suicidio quando arriva qualche problema e non si sa come affrontarlo, viene dall’esagerazione mentale.  Questo è un pensiero molto ignorante che non tiene conto della prossima vita, che non permette di pensare alla prossima vita.  C’è la continuazione della coscienza.  Anche se il corpo si ferma, c’è una continuazione della coscienza.  Poichè siamo nati con sofferenza, questo significa che c’era vita prima di questa.  C’era vita prima e questo è il risultato di quella vita.  Allora c’era sofferenza, quindi adesso c’è sofferenza.  Se la vita precedente fosse libera dalla sofferenza, gli oceani della sofferenza samsarica e le loro cause – illusione e karma – allora in questa vita non ci sarebbe sofferenza, solo felicità finale.  Quindi la sofferenza delle vite senza inizio risale così.

Se è sicuro al cento percento di andare in una terra pura o anche di una perfetta rinascita umana nella prossima vita, va bene morire.  Ma per lo più andiamo negli inferni, nel regno degli spiriti famelici o nel regno animale.  La sofferenza là sarebbe ancora più grande.  Per esempio, rispetto a una piccola scintilla di fuoco del fuoco infernale – per descrivere quanto è caldo se fosse quassù – l’insieme del fuoco del mondo umano messo insieme, quell’ardore, è come la neve che cade o l’aria condizionata.  Questo è solo un esempio di sofferenza del reame inferiore, specialmente negli inferni.  Wow, wow, wow, wow;  non puoi immaginare, non puoi immaginare;  non puoi immaginare.  Quanto sarebbe incredibile se tu fossi nato non in un inferno maggiore, ma in uno secondario, il reame infernale della lava.

Quindi suicidarsi è come ingannare se stessi per unirsi immediatamente alla più grande sofferenza degli inferni dopo questa vita.  Questa vita – anche se hai quei fallimenti che si credono in Occidente, che sono fatti così tanto dall’attaccamento e dall’illusione – è una pace incredibile.  Commettere il suicidio è come ingannare completamente te stesso con l’ignoranza.  Ogni volta che arrivano pensieri suicidi, il rimedio è pensare alla reincarnazione, alla continuazione della vita.

Con tanto amore e preghiere,

Lama Zopa

ph. credits: Roger Kunsang, Madrid 2019